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martedì 12 gennaio 2010

Riccardo Nencini: Come erede socialista 3 domande a Bocca



Lettera ad Ezio Mauro:

Caro direttore, come erede ideale della storia del Psi (pensa come sta bene il Psi Ndr) vorrei rivolgere a Giorgio Bocca tre domande. I “nani” e le “ballerine” (ovvero gli esterni al partito) che affollavano l’Assemblea Nazionale socialista, chi erano? Erano forse Vittorio Gasmann e Lina Wertmuller? Paolo Grassi e Sergio Zavoli? Oppure Francesco Alberoni e Mario Soldati? Se tutti gli amministratori socialisti erano una banda di ladri, quale giudizio darebbe dei compagni del Pci che con loro condividevano il governo del Comune di Milano (erano ladri anche loro infatti sono finiti in galera Ndr)? Infine, come ritiene che la Sinistra possa recuperare i voti dei socialisti, e dei loro figli, indispensabili per vincere le elezioni? Nel 1978, Craxi (Wikipedia), con il saggio su Proudhon, contestò per la prima volta radicalmente il marxismo leninismo ponendo le basi del nuovo corso socialista che oggi quasi tutti a sinistra riconoscono valido. Giorgio Bocca allora lo aggredì contrapponendo “il Paese reale” agli “Iscritti al Club dei Massimi Sistemi”, domandandosi con scherno: “Ma Proudhon, si mangia?”. Mi sembra che da allora non sia cambiato nulla. Peccato.

Giorgio Bocca gli ha risposto così: "Al di là di tutti questi bei discorsi l’unica cosa che posso dire è che per me, ora come allora, chi ruba è un ladro".

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