sito Martin Schulz

mercoledì 28 aprile 2010

La democrazia passa per Fischer


Austria. Conferma socialdemocratica alle presidenziali

di Luca Cefisi
Gli austriaci hanno confermato il loro presidente, il socialdemocratico Heinz Fischer. Si ricordi che l’Austria non è una repubblica presidenziale, nel senso che il capo dello stato è una figura con compiti di garanzia dell’unità nazionalee della costituzione, mentre il vero potere esecutivo viene determinato in parlamento (il cancelliere austriaco è il socialdemocratico Werner Faymann, che guida un governo di coalizione con i popolari). Le elezioni presidenziali in Austria non hanno quindi il valore che hanno, per esempio, in Francia: non determinano chi governerà, ma misurano la coesione nazionale. In questo senso, ci giungono da Vienna delle buone notizie e altre meno buone: le buone, che Fischer è stato eletto con il 79% dei voti. Le mediocri, che la partecipazione al voto non ha superato il 50%. Le cattive, in questo test sulla salute della democrazia, sono che il partito popolare non ha presentato un candidato. Un accordo con i partner di governo socialisti, nel quadro della politica di unità nazionale? Macchè, la coalizione di governo è sopportata da entrambi i partiti come male minore, e non c’era nessun accordo: i popolari hanno dato indicazione di votare… scheda bianca! E questo francamente lascia interdetti. Senza lo sforzo di Fischer, queste elezioni avrebbero potuto essere davvero svuotate, con un colpo morale fortissimo a tutta la repubblica d’Austria. Per fortuna, un numero di elettori sufficiente per dare mandato morale, oltre che formale,al presidente si è presentato alle urne. Gli altri candidati concorrenti erano il cattolico oltranzista Rudolf Gehring (5%) e l’esponente dell’estrema destra Barbara Rosenkranz (15,6%). Tanto per capirsi sul grado di affidabilità della signora, basti dire che a un certo punto è stata portata per un orecchio dal notaio dai suoi amici più ragionevoli, a depositare una dichiarazione autografa di condanna del nazismo: una pezza a colore, dopo dichiarazioni sulla libertà d’opinione dei reduci nazisti, poverini. Gli austriaci, bene o male, si sono stretti attorno a Fischer e alla democrazia.

Nessun commento:

Posta un commento