
Mercoledì 5 maggio a Bruxelles (rue Voglaert 4, St. Gilles) i circoli del centrosinistra italiano in Belgio incontreranno Beppino Englaro: tra gli altri il PSI, il PD, SEL, e diversi circoli indipendenti. “Libertà,diritti, laicità” è il titolo dell’incontro: e molti sono ormai i paesi europei dove, in tema di diritti civili, gli italiani residenti misurano l’arretratezza dell’Italia rispetto all’Europa. Le attività politiche e culturali nella comunità italiana in Belgio sono frequenti, ma non si tratta soltanto di Bruxelles: nell’intero paese la comunità italiana, che ha oltre un secolo di storia, e un particolare legame con le tradizioni della sinistra italiana, mantiene solide radici nel mondo associativo, sindacale,partitico della patria d’origine. I figli e i nipoti dei minatori possono ora essere diventati funzionari comunitario dirigenti di enti e cooperative,ma la memoria delle tradizioni operaie e sindacali rimane solida nella cultura, nella vita quotidiana, nel legame con una tradizione di lavoro e di battaglie democratiche che hanno contribuito a fare l’Europa.
Il “caso Di Girolamo”, il parlamentare eletto nel collegio estero senza averne nè i requisiti giuridici che quelli morali, ha messo in luce non solo delle clamorose infiltrazioni affaristiche e mafiose in certi settori del PDL, ma anche le insufficienze della “legge Tremaglia” sul voto all’estero (una legge che a suo tempo Ugo Intini, a nome dei socialisti,denunciò subito come demagogica e piena di falle). Questa vicenda rischia però di gettare di scredito sull’intero mondo dell’associazionismo e dei centri culturali e politici degli italiani all’estero, che sono invece una risorsa di cultura e idee, condotti quasi sempre sulla base del volontariato, o con i redditi che derivano da un’attività di patronato e tutela dei diritti degli emigrati. Questo, fatto di umiltà e di dignità, è il vero volto del lavoro italiano nel mondo: non basterà un Di Girolamo a sporcarlo.
fonte : "Avanti della domenica" DOMENICA 25 APRILE 2010
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