
[...]"Io appartengo, come i socialisti spagnoli, a quel tipo di socialismo che non vuole distribuire belle parole insieme alla miseria", ha osservato Craxi, accennando al problema comune ai governi socialisti di combinare l' ideale socialista con la necessità di adottare misure economiche particolarmente severe. E ha precisato:
"Pensiamo, dunque, al modo in cui un' economia industriale in fase evoluta debba affrontare questioni delicate inerenti alla sua trasformazione e al suo avvenire e quindi ai problemi dello sviluppo della capacità competitiva e dell' innovazione tecnologica. Tutto questo richiede un' amministrazione delle risorse pubbliche molto attenta e molto controllata. Comporta anche costi sociali, che bisogna riuscire a prevenire, a prevedere e ad attenuare. Tutti sappiamo, però, che non ci sarà occupazione, benessere, riduzione delle disuguaglianze senza sviluppo, senza creazione di maggiore ricchezza. C'è una grande differenza con la destra. La destra - ha proseguito Craxi - si è sempre occupata di interessi privilegiati, delle fasce alte della società, mentre noi commisuriamo sempre le nostre azioni agli interessi collettivi e generali". leggi tutto
fonte: ARCHIVIO LA REPUBBLICA
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