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giovedì 19 maggio 2011

Luca Cefisi - Acqua, una privatizzazione molto italiana e poco europea

Dietro il decreto Ronchi solo la voglia di escludere lo Stato
La privatizzazione dei servizi idrici in Italia è regolata dal cosiddetto “decreto Ronchi”, un provvedimento del 2009 noto per il nome dell’ex ministro per le politiche comunitarie Andrea Ronchi (non si deve confondere con un altro “decreto Ronchi”, quello sul ciclo dei rifiuti, che è invece del 1997 e fu promosso dall’allora ministro dell’ambiente Edoardo Ronchi).
La nuova normativa è stata oggetto sin da subito di una forte polemica, soprattutto perché il Governo l’ha presentata come una necessaria applicazione di princìpi e politiche richieste dall’Unione Europea. Si tratta però di un’affermazione poco comprensibile: non sono chiare le ragioni “europee” dell’articolo 15 del decreto Ronchi, pur intitolato “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica”, dove non si ritrova, del resto, un preciso riferimento a eventuali normative comunitarie proprio per quanto riguarda l’acqua.

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