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giovedì 2 giugno 2011

Luca Cefisi - Sul nucleare è molto difficile un vero controllo democratico


Interessi economici e segretezza, difettano le regole
Ci sono molte questioni, come quella del nucleare, che dovrebbero essere trattate, secondo molti esperti, secondo il “principio di precauzione”, cioè, in parole povere, non fare niente finché non vi è certezza del rischio per la salute umana.
L’unico problema del principio di precauzione è che, proprio perché molto semplice, viene spesso usato, come si suol dire, per tagliare la testa al toro: siccome si tratta di questioni molto complesse, alla fine ci si rifà al principio per mettere una pietra sopra alla discussione. Invece, è utile e possibile avanzare argomenti: non è detto che contraddicano il principio di precauzione, anzi finiranno per magari per rafforzarlo, ma da altri punti di vista.
Un punto di vista importante, anzi fondamentale, è quello della democrazia: e, in special modo, di quello che in inglese si dice empowerment, cioè del potere effettivo, misurabile nella vita quotidiana, che il cittadino/lavoratore/imprenditore detiene sui processi di produzione che lo concernono.
E’ un approccio molto diverso da quello tecnico-scientifico, ma senza dubbio ancora più fondamentale: se la tecnologia non è di destra o di sinistra, le sue ricadute sulla vita democratica possono invece essere misurate anche in termini politici: appunto, in termini di potere e di democrazia.

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