Sarà stato davvero matto, Georges Papandreu? Il primo ministro greco voleva portare il piano di aiuti europeo al giudizio degli elettori.
Questo dopo l’haircut, la sforbiciata al debito greco: una mancanza di rispetto, dopo tanta concessione finale ad Atene, secondo la reazione scioccata della Merkel e di Sarkozy (commissari straordinari di un’Unione Europea dove le capitali nazionali contano più degli organi comunitari, commissione ed europarlamento). L’annuncio del referendum è stato accompagnato dal crollo delle borse: che sono ormai il tribunale di Cassazione di ogni scelta dei governi democratici. L’idea che la finanza sia cosa troppo seria per essere lasciata alla gente; che le decisioni in questo campo devono essere imposte, e possibilmente siano segrete (si pensi alla famosa lettera della BCE al governo italiano). La democrazia come elemento inopportuno, o destinato a favorire solo le scelte sbagliate.
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