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giovedì 10 novembre 2011

Luca Cefisi - Un governo di unità nazionale. Per la Grecia














Sarà stato davvero matto, Georges Papandreu? Il primo ministro greco voleva portare il piano di aiuti europeo al giudizio degli elettori.
Questo dopo l’haircut, la sforbiciata al debito greco: una mancanza di rispetto, dopo tanta concessione finale ad Atene, secondo la reazione scioccata della Merkel e di Sarkozy (commissari straordinari di un’Unione Europea dove le capitali nazionali contano più degli organi comunitari, commissione ed europarlamento). L’annuncio del referendum è stato accompagnato dal crollo delle borse: che sono ormai il tribunale di Cassazione di ogni scelta dei governi democratici. L’idea che la finanza sia cosa troppo seria per essere lasciata alla gente; che le decisioni in questo campo devono essere imposte, e possibilmente siano segrete (si pensi alla famosa lettera della BCE al governo italiano). La democrazia come elemento inopportuno, o destinato a favorire solo le scelte sbagliate.

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