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giovedì 24 novembre 2011

Pia Locatelli - Egitto, il caos detta le regole


Difficile l’approdo democratico

Il Cairo, 22 novembre
Sono arrivata al Cairo per incontrare le - per la verità pochissime - candidate al Parlamento a pochi giorni dal voto, ma le ragioni della mia visita stanno venendo meno in queste ore perché il rischio che queste elezioni non si facciano è altissimo.
E’ difficile capire la complessità delle ragioni e gli intenti dei protagonisti in un momento così turbolento; altrettanto lo è dare conto di quello che è successo nei pochi mesi che ci separano dalla caduta di Mubarak. La tensione è altissima e io stessa, durante gli ultimi scontri in piazza Tahrir, sono stata costretta a preciptarmi nella cantina di un caffè per sfuggire da poliziotti e lacrimogeni. Gli avvenimenti che si sono susseguiti non hanno avuto un andamento lineare, né tantomeno pacifico, verso l’obiettivo che i militari si sono assegnati: guidare un processo di transizione verso la costruzione di istituzioni democratiche che si sarebbe dovuto compiere in sei mesi con l’elezione del parlamento, la predisposizione della Costituzione, le elezioni presidenziali...

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