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Luca Cefisi e Riccardo Nencini. Congresso PES 2012. Bruxelles |
I socialisti del Pes si riuniscono a Bruxelles per discutere di un’Europa politica e per elaborare una risposta reale alla crisi. «È evidente che siamo di fronte ad una crisi europea e si tratta di una crisi annunciata. Sono anni che si discute in merito al deficit democratico dell’Europa che oggi diventa clamoroso», ha spiegato all’Avanti! Luca Cefisi, membro della presidenza del Partito del Socialismo Europeo che parteciperà ai lavori del Congresso in programma. Una crisi che impone la necessità di una nuova elaborazione politica forte e di una legittimità democratica da opporre ai “tecnicismi” figli delle ideologie neoliberali. Una politica di sinistra, capace di rilanciare una visione dell’Europa vista come sistema comune e, proprio per questo, organizzata intorno a un principio di solidarietà che non è vuota retorica ma base per il funzionamento di un sistema forte e unitario.
Il Pes si riunisce a Bruxelles per discutere di crisi e di proposte socialiste.
È evidente che siamo di fronte ad una crisi europea e si tratta di una crisi annunciata. Sono anni che si discute in merito al deficit democratico dell’Europa che oggi diventa clamoroso. Soprattutto con l’esplodere della crisi finanziaria che nasce negli Usa e arriva in Europa. È singolare notare come l’America Latina, che noi consideriamo ancora “un passo indietro” rispetto al Vecchio Continente non patisce una crisi come da noi. Il punto debole dell’Europa risiede nella questione che si è creata una moneta ma non i necessari organi per l’esercizio sovranità politica europea. L’unione non si è dotata di un governo che garantisca una politica coerente. Del resto, la conseguenza più evidente di questo è che mancano un tesoro e un fisco europei. È per questa ragione che la gestione della moneta diventa una gestione tecnocratica e affidata nelle mani di finanzieri e banchieri che sfuggono da ogni controllo. A questo si somma il fatto che, in assenza di un governo europeo, i paesi che si trovano in una posizione di favore come la Germania rincorrono interessi particolaristici.
Qual è stato il processo che ci ha portato fino a qui?
Non dobbiamo dimenticare che l’Europa così com’è oggi è il frutto anche di una sconfitta politica chiara, ovvero di quel progetto di costituzione europea che si è perso. Ricordo i casi del referendum olandese, di quello che accadde in Francia e così via. Quando c’è una sconfitta questo crea delle conseguenze. [...] continua: avantionline.it
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