sito Martin Schulz

lunedì 24 novembre 2008

Spaghetti creativi



Termini come "gabibbo", "terrone" mi hanno sempre fornito più storia e identità che quelle semplici dei monoidentitari. Un giorno questo vocabolario stimolante si è arricchito di uno nuovo concetto : "súdicio" come soluzione opposta a "nórdico". Metamorfizzato in italiano all'estero, ho scoperto che tutti questi segnapersone si riassumevano in un unico concetto"spaghetti". In un istante l'immagine del bel terrone, abbronzato sulle rive mediterranee, si fondeva nella massa informe di spaghetti torturati a fuoco lento fino alla dissoluzione, macchiati di rosso e sepolti sotto masse di gruviera.

L'unica risorsa per salvare stomaco e identità era quella di svolgere un'azione continua di sorveglianza delle pentole e dei loro contenuti messi a cuocere in quei focolari normali, ma stranieri.

Questa strenua difesa evitò anche che il nostro patrimonio culturale facesse la fine della nostra dieta mediterranea confusamente recepita nell'immaginario collettivo estero. Questi stress identitari cominciano a essere più comuni per i nostri connazionali in Italia che la stampa straniera identifica con le teorie più strampalate, lo ammetto, ma che ci porta alle origine dello spaghetto denaturato che trovarono i nostri espatriati primitivi.

Mal comune mezzo gaudio. Noi dell'estero ci troviamo nella posizione molto delicata di dover rappresentare un paese in difficoltà come tutti gli altri, ma che possiede una numerosa rappresentanza di cittadini nel mondo che nulla hanno più da spartirtire con le nuove emergenze migrazionali. E' una dimensione nuova, forse non ancora considerata, che può motivarci ad una partecipazione più "evoluta" in rapporto alle organizzazioni che rappresentiamo nel mondo. Non più oggetti della solidarietà dovuta ai più bisognosi, è venuto il tempo di riattualizzare il senso delle nostre attività e le strutture sopravvissute al 2° millenio.

Vada dunque per lo "spaghetti", ma creativi.
gd

2 commenti:

  1. E chi non "commenta" con noi, peste lo colga !!
    gd

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  2. L’ALTRA SICILIA "DECIDE" CHE IL NAPOLETANO È UNA VARIANTE DELL’ITALIANO !

    samedi 2 août 2008
    Leggiamo sempre con interesse il sito de l’Altra Sicilia, condividendone, come meridionali, molte delle cose che dicono. Ci sorprende perciò leggere nella (altrimenti condivisibile) proposta di legge "Lingua, Cultura e media siciliani" che - incorrettamente - si include il napoletano come dialetto dell’italiano. La cosa è scorretta da molti punti di vista, il primo ovviamente è quello linguistico, ma, e forse è la cosa piú importante, è esclusivo diritto dei parlanti di una data lingua, di definire la stessa, non sta quindi a l’Altra Sicilia definire la posizione della lingua napoletana, e ci saremmo aspettati una maggiore sensibilità da parte dei fratelli siciliani de l’Altra Sicilia. Del resto la maggior parte dei linguisti, caso mai, associa napoletano e siciliano, e non italiano e napoletano. Mi domando perciò la ragione dell’evidente forzatura.
    LEGGI TUTTO :
    http://www.duesicilie.org/spip.php?breve26

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