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lunedì 22 giugno 2009

Jürgen Habermas, "L'inclusione dell'altro"


Questo testo raccoglie una serie di contributi dedicati alla relazione tra le dimensioni dell'universalismo dei principi repubblicani e la società contemporanea. La prima parte, «Quanto è ragionevole l'autorità del dover essere?», è incentrata sul fondamento cognitivo della morale. Vengono ripercorse le teorie con cui si è cercato di spiegare la formazione dei "sentimenti morali": l'empirismo, in cui si individua una dinamica che ci proietti oltre l'egoistico perseguimento dei nostri interessi particolari; il contrattualismo, che salda la fondazione normativa di un sistema di giustizia agli interessi dei singoli individui; la tradizione aristotelica, che ritiene immanente ad ogni comunità concreta una comunità morale intesa come una sorta di sé migliore (in quanto membri di questa comunità gli individui si aspettano l'un l'altro un pari trattamento): in tale prospettiva giustizia significa anche solidarietà; la tradizione kantiana, infine, che lega la volontà libera alla ragione, ovvero alla "coscienza intuitiva" di ciò che tutti potrebbero ragionevolmente volere. continua...

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