Profondo dolore e commozione per i due soldati italiani rimasti uccisi nel vile agguato di oggi in Afghanistan. "Esprimo a nome dei socialisti la vicinanza alle famiglie dei caduti, ai militari feriti e a tutto il contingente italiano”.
Sono le parole del segretario nazionale del PSI Riccardo Nencini commentando l'attentato di Bala Murghab.
La tragica morte dei militari italiani a Herat ripropone la discussione su natura e missione della presenza italiana nella più complessa e difficile zona di guerra del mondo.- così Luca Cefisi, della segreteria nazionale del PSI e componente dell'Ufficio di presidenza del PSE -. Non si tratta - prosegue Cefisi - di aprire una polemica sterile sul ritiro o meno, come sembra voler fare il ministro Calderoli: piuttosto, si deve finalmente aprire un dibattito serio e responsabile su tattica e strategia della presenza italiana. Il governo Berlusconi - osserva l'esponente socialista - non sembra avere proprie idee e proposte. Occorre porsi il problema se le modalità della nostra presenza siano adeguate allo scopo di sostenere nel modo migliore società e istituzioni afgane, la ricostruzione, la cooperazione economica. Come già avvenne per l'Iraq, la presenza italiana può articolarsi in diverse forme. In ogni caso - conclude Cefisi - un grande paese come l'Italia non può ricordarsi dei propri soldati soltanto quando avviene qualcosa di tragico: la questione afgana deve essere rimessa al centro del dibattito politico, perchè questione nazionale".
Bobo Craxi, già sottosegretario di Stato agli Affari Esteri del Governo Prodi, sottolinea che - mentre è doveroso associarsi al lutto che colpisce le nostre Forze armate è altresì necessario sottolineare la drammatica e precaria situazione afghana a quasi un decennio dall’intervento internazionale.
Una complessa stabilizzazione politica- aggiunge Craxi -ha infatti reso la presenza straniera assai difficile e vulnerabile.
Una complessa stabilizzazione politica- aggiunge Craxi -ha infatti reso la presenza straniera assai difficile e vulnerabile.
fonte : http://www.partitosocialista.it/
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