
L’ideologia dominante sostiene ogni giorno, da stampa e televisioni, che non si debba pretendere di governare la crisi con “utopiche” misure, ma che al contrario siano le persone a doversi adattare alla crisi. Di qui la retorica dell’austerità e l’erosione della solidità di diritti che sembravano acquisiti: l’università gratuita e libera per tutti, per esempio, torna ad essere chiusa, test d’ingresso e tasse d’iscrizione crescenti, in nome di una “meritocrazia” che invece nasconde la restrizione degli spazi e delle opportunità. La sicurezza sul lavoro, e la sicurezza del posto di lavoro, sono dipinti come un “privilegio”, proponendo un inedito conflitto di classe tra lavoratori garantiti e l’esercito crescente dei precari, e l’esito proposto è l’eguaglianza al ribasso, verso il precariato diffuso. Nessuno discute seriamente il problema reale della riduzione dei lavoratori contrattualizzati, che richiederebbe piuttosto un ampliamento di diritti e garanzie, dalla classica figura del lavoratore capofamiglia verso coloro che una volta si chiamavano i nuovi soggetti sociali, ed oggi, più prosaicamente, sono i genitori single, gli anziani soli, i giovani istruiti ma precarizzati e i cinquantenni espulsi dal mercato del lavoro.
In Italia, in particolare, al dilagare dell’egemonia culturale della destra ha fatto eco il venir meno di un fronte riformista e socialdemocratico: abbiamo ormai un sindacato così diviso, che Cisl e Uil hanno partecipato solo a Bruxelles, ma non in Italia, alla giornata di mobilitazione contro le finanziarie d’austerità promossa dalla Confederazione Europea dei Sindacati, perchè non vi è più praticabilità di iniziative comuni tra le confederazioni. continua >>
In Italia, in particolare, al dilagare dell’egemonia culturale della destra ha fatto eco il venir meno di un fronte riformista e socialdemocratico: abbiamo ormai un sindacato così diviso, che Cisl e Uil hanno partecipato solo a Bruxelles, ma non in Italia, alla giornata di mobilitazione contro le finanziarie d’austerità promossa dalla Confederazione Europea dei Sindacati, perchè non vi è più praticabilità di iniziative comuni tra le confederazioni. continua >>
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