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mercoledì 1 febbraio 2012

Martin Schulz al Consiglio europeo: "Inaccettabile un'Unione Fiscale senza controllo parlamentare."

Family photo at the Informal European Council - Brussels - 30-01-2012
"E' per me un grande onore rivolgermi a voi quest'oggi, per la prima volta nella mia veste di Presidente del Parlamento europeo. L'alta carica che ricopro e la nuova dignità conferitami non hanno però affatto cambiato la mia personalità e la mia franchezza. 
Il Parlamento europeo si è opposto fin dall'inizio a una modifica del trattato, semplicemente perché non era necessaria e perché temevamo che una discussione sulla modifica del trattato avrebbe aperto il vaso di Pandora. I cittadini non possono accettare da parte nostra, in un momento di crisi, polemiche e cavilli istituzionali. Da noi si aspettano invece risposte ai loro problemi quotidiani. Se non siamo in grado di fornire loro queste risposte, sarà ulteriormente compromessa la fiducia nelle istituzioni politiche sia a livello nazionale che europeo. È ora di tornare a parlare di contenuti! Discutiamo di come vogliamo far uscire l'Europa dalla crisi, affrontando la questione con forza ed energia! 

Il Parlamento europeo intende dare un contributo costruttivo ma per fare ciò deve essere coinvolto.
Signore e signori, il patto fiscale considera la disciplina di bilancio una panacea contro la crisi del debito, prescrive limiti al debito nazionale e impone sanzioni automatiche.
Una gestione oculata del bilancio è sicuramente necessaria per far fronte al problema dell'indebitamento pubblico.
La riduzione del debito è indubbiamente una questione di giustizia generazionale se vogliamo evitare di ritrovarci un giorno nella vergognosa situazione in cui, invece di lasciare in eredità una casa ai nostri figli, lasceremo loro solamente un mutuo da pagare.
Ma per fare in modo che non si riproduca un'altra crisi, non basta. E' necessaria, ovviamente, ma la riduzione del debito combinata alle misure di austerità in molti Stati membri, da soli non serviranno a creare crescita e posti di lavoro. [...]
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