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38° Congresso del PSOE - Siviglia |
Primarie per le elezioni nazionali e regionali. Laicità, voto a 16 anni, incompatibilità con le cariche pubbliche. Possibili gli accordi col governo di Rajoy pur di far uscire il Paese dalla crisi.
Siviglia - Tre giorni di congresso per un risultato quasi alla pari: 49% a 51%, ma 22 voti fanno la differenza tra Carme Chacón che ne ottiene 465 e Alfredo Rubalcaba che, ottenendone 487, si costruisce un gruppo dirigente molto fedele, concedendo assai poco alla sua antagonista.
Lo stesso era avvenuto nel 2000 con Zapatero vincitore su Bono per 8 voti. Allora il partito ripartì unito e dopo dodici anni Zapatero, non potendo ringraziare tutti -“sarebbe una lista troppo lunga”-, ringrazia una sola persona, Bono, per la sua lealtà che ha consentito al partito di restare unito e vincere due elezioni, nel 2004 e nel 2008. Si ripeterà la storia di collaborazione? Forse.
Fino all’apertura delle urne, l’incertezza ha dominato il congresso di cui sono stati protagonisti i circa mille delegati (58%) e delegate (42%) e i quasi 16.000 emendamenti alle tesi unitarie, base di discussione dei congressi territoriali. Ne sono stati ammessi 10.000, dopo un processo di analisi e aggregazione che li ha ridotti a 12.4000; le tesi originarie ne sono uscite modificate.
Le primarie: alle primarie per le teste di lista nelle elezioni nazionali parteciperanno non solo i 222 mila militanti, ma anche i 280 mila simpatizzanti. Si studieranno meccanismi per applicare la stessa formula per quelle regionali. Il segretario nazionale invece continuerà ad essere eletto nel congresso dai delegati e non direttamente dagli iscritti, come era stato invece richiesto dai sostenitori di Carme Chacón e rifiutato da Alfredo Rubalcaba. [...]
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