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sabato 5 luglio 2014

MITBESTIMMUNG. Manifesto per la democrazia economica




Non basta riformare la politica o la finanza per superare la crisi di rappresentanza che ha investito l’Occidente. La democrazia, sostiene Enrico Grazzini nel suo saggio "manifesto per la democrazia economica edito da Castelvecchi, è destinata a rimanere zoppa se non comprende la sfera economica e il lavoro produttivo. L’autore – partendo dal pensiero della premio Nobel Elinor Ostrom – analizza le esperienze e le proposte relative alle quattro principali forme di democrazia economica: l’autogestione dei beni comuni, come Internet, le risorse ambientali, l’acqua e l’aria, il software libero, le conoscenze; la codeterminazione di stampo tedesco e scandinavo, per cui i lavoratori partecipano con pieni diritti agli organi direttivi delle aziende; le forme di iniziativa diretta (referendum e leggi di iniziativa popolare) dei cittadini in California e in Svizzera; e le iniziative di bilancio partecipato nate a Porto Alegre. Senza la partecipazione dei lavoratori alle scelte economiche, difficilmente l’Europa uscirà dalla recessione in cui versa, scrive Grazzini. In Germania con laMitbestimmung (codecisione) i dipendenti possono eleggere i loro rappresentanti nel board delle maggiori imprese private e pubbliche. E in Italia? Il quadro è desolante: il dibattito sulla democrazia economica è ancora all’anno zero. Stretto tra conservatorismo liberista e nostalgie stataliste, il nostro Paese non riesce a scrollarsi di dosso il modello autoritario e burocratico di governo dell’impresa. Per responsabilità, anche, di una Sinistra che si accontenta di limitare i danni della crisi senza proporre una alternativa di sistema.
Enrico Grazzini
Saggista e giornalista economico, ha collaborato e collabora a diverse testate, tra cui il «Corriere della Sera», «il Fatto Quotidiano», «il manifesto», «MicroMega», «Prima Comunicazione », «Economiaepolitica», «Alternative per il Socialismo» e Sbilanciamoci.info. Ha scritto Il bene di tutti. L’economia della condivisione per uscire dalla crisi (Editori Internazionali Riuniti, 2011) e L’economia della conoscenza oltre il capitalismo (Codice, 2008). fonte

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