
«La teoria del caos, è una teoria che riguarda la Fisica, ma può tranquillamente essere applicata a tutte le scienze. Applicata all’economia moderna“caos” oggi si collega alla parola liberalismo, quello più sfrenato. Negli ultimi venti anni gli economisti liberisti hanno teorizzato che il libero mercato, facesse bene allo sviluppo. Naturalmente gli economisti liberisti parlavano e parlano dello sviluppo capitalistico e delle elitès imprenditoriali: gli investitori.
In questa logica importava poco se un ’operatrice di call center o un operaio perdesse il lavoro. Il concetto di base degli economisti liberisti era che lasciando esprimere il caos senza intervenire, tutto si sarebbe risolto da sé. Così non è stato. La globalizzazione in sé inevitabile e forse giustificata è diventata una nuova forma di capitalismo inaccettabile perché ha generato disagio sociale ed è stato la causa fondante della crisi economica attuale.
Qualcuno dice che la crisi economica del 2008 non era prevedibile. Niente di più falso! Alan Greespan nel dicembre 1996 aveva affermato che un’esuberanza irrazionale(irrational exuberance) aveva portato a sopravvalutare i mercati finanziari. Non a caso, aggiungerei. Tanto bastò per gettare nel panico gli investitori, sempre loro, i padroni del mondo, e spingerli a vendere le azioni sui mercati di Europa, Asia e America. Ecco la teoria del caos che si riaffaccia con prepotenza. Cause di per sé minime possono avere effetti devastanti. Berlusconi deriso da Merkel e Sarkozy porta lo spread a oltre cinquecento punti. Contemporaneamente, il “capitalismo creditizio”(definizione di Hans- Martin Schonherr Mann) di imprese istituzioni private e pubbliche, in cui tutto si paga tramite il credito, ha portato al crollo del sistema bancario. Anche questo voluto dagli investitori, che hanno così costretto gli stati a massici interventi pubblici per salvare le banche senza nessuna contropartita. Il Presidente Obama nel suo discorso di investitura nel gennaio 2009 ha preso atto che “la nostra economia si è fortemente indebolita in conseguenza della grettezza e della irresponsabilità di alcuni, ma anche della nostra collettiva incapacità di compiere scelte difficili e preparare la nostra nazione per una nuova era. C’è chi ha perso la casa. Sono stati cancellati posti di lavoro. Imprese sono sparite, il nostro servizio sanitario è troppo costoso e ogni giorno porta nuove prove del fatto che il modo in cui usiamo le risorse energetiche rafforza i nostri avversari e minaccia il nostro pianeta” Dopo tre anni Obama ha perso la sua sfida ed il fallimento degli stati di fronte ai mercati è sotto gli occhi di tutti. [...]
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