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venerdì 30 dicembre 2011

Discorso di Helmut Schmidt alla recente conferenza nazionale della SPD


«I. Motivazioni e origini dell’integrazione europea
Anche se in alcuni dei 40 stati d’Europa, la coscienza nazionale si è sviluppata tardi – come in Italia, Grecia e Germania – ci sonno sempre state guerre sanguinose. E qui, nel cuore del continente, questa tragica storia, questa infinita  serie di scontri fra centro e periferia  è sempre stato il campo di battaglia decisivo.
E la memoria va alle due guerre mondiali del ventesimo Secolo, perché l’occupazione tedesca gioca ancora un ruolo dominante, anche se  latente.
Quasi tutti i vicini della Germania – e anche quasi tutti gli ebrei di tutto il mondo – ricordano l’Olocausto e le atrocità che sono avvenute  durante l’occupazione tedesca nei paesi periferici. Noi tedeschi non siamo sufficientemente consapevoli del fatto che probabilmente quasi tutti i nostri vicini hanno ancora sfiducia nei tedeschi: un fardello storico con il quale dovranno convivere le nostre generazioni. E non dimentichiamo che c’era sospetto circa lo sviluppo futuro della Germania  anche quando nel 1950 ha avuto inizio l’integrazione europea.
Del resto questa  si è realizzata in una visione realistica di sviluppo ritenuta possibile e allo stesso tempo per il timore di una futura  forza tedesca. Non si trattava dell’idealismo di Victor Hugo che pensava all’unificazione dell’Europa nel 1849. Gli statisti poi leader in Europa e in America (George Marshall, Eisenhower, Kennedy, Churchill, Jean Monnet, Adenauer ,De Gaulle, De Gasperi  e Henri Spaak) non hanno  agito in base ad un idealismo europeo, ma sono stati spinti dalla conoscenza della storia del continente. Hanno agito in una visione realistica, nella necessità  di evitare la continuazione della lotta tra la periferia e il centro. Tutto questo è ancora un elemento portante per l’integrazione europea e chi non lo ha compreso manca di un presupposto essenziale per la soluzione della crisi attuale in Europa. [,,,]
Traduzione a cura di Paolo Borioni continua a leggere http://melogranorosso.eu

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